Periodico dell'Associazione memorie & progetti

 

 
Un anno è passato... - di Simone Galeazzi - Creuze di Pieve n. 6 Dicembre 2006 Gennaio 2007
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Era la notte tra il 2 e il 3 dicembre 2005 quando gli abitanti di via Priaruggia furono destati dal rumore della frana che travolse il sottostante cantiere, impegnato a realizzare dei box in via Solimano (vedi anche Creuze n. 4). Dopo essere stati costretti a lasciare per qualche tempo le loro case, gli abitanti sono potuti ritornare ma la situazione non è certo risolta (né ha migliorato le cose l’iniziale rimpallo di competenze tra Pieve, Sori e la ditta costruttrice, prima responsabile di quanto accaduto).

Mentre i lavori per fare i box sono rapidamente ripresi (tanto che oggi la nuova struttura è pressochè terminata), gli abitanti sono ancora alle prese con i loro problemi. Non si tratta solo dei danni alle case (fig.  3) ma anche della sistemazione delle tubature della rete fognaria (coperta solo da un paio di tavole) e del gas (vedi foto 1 e 2). Permane infatti ancora la soluzione precaria della prima ora (mentre il protrarsi della situazione avrebbe reso opportuno trovare almeno una sistemazione provvisoria che facesse da “ponte” tra l’emergenza e il definitivo ripristino della normalità). Le preoccupazioni aumentano anche perché con l’avvicinarsi della brutta stagione vi è il timore che pioggia e detriti possano mettere a dura prova questo assetto (ed in particolare la rete fognaria).

Di ciò si parlato poco (se non per opera della lista Vivi Pieve) anche perché tutto è successo in una zona periferica e poco considerata. Si spera quantomeno che dovendo mettere mano alla situazione, si colga lo spunto per una risistemazione della zona di via Priaruggia che vada oltre il semplice ripristino della situazione preesistente e che consenta una migliore vivibilità e sicurezza (a partire dal sistema di regimentazione delle acque). Una buona cosa sarà ad esmpio la realizzazione di un ascensore che permetta un collegamento tra via Solimano e via Priaruggia (lo spazio è già stato predisposto) evitando ad anziani e disabili di percorrere le varie scalinate per giungere alle proprie case.

Nel frattempo gli abitanti aspettano, monitorizzano le crepe nelle loro case e si augurano (e noi con loro) che se i lavori da farsi verranno effettuati dalla stessa ditta che ha provocato il danno si proceda a porre particolare attenzione al modo con cui verranno realizzati e come prima ricordato, inquadrare i lavori da farsi in un’ottica di risistemazione complessiva evitando semplici interventi tampone.

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