Periodico dell'Associazione memorie & progetti

 

 
Al lupo... Al lupo... Al lupo... - Editoriale Maggio 2009
imageAL LUPO... AL LUPO... AL LUPO!!

Molti lettori ci hanno detto: “Con il vostro giornale fate un’opera utile. Denunciate irregolarità e abusi. Ma in fondo concludete poco o nulla. Gridate tanto Al lupo … al lupo… Ma il lupo non lo prendete mai e continua a fare tutto quello che vuole”.

È vero. Ma noi non vogliamo certo fare la fine del povero pastorello che è stato mangiato dal lupo cattivo.Anzi. Noi informiamo, denunciamo, segnaliamo. Il nostro compito è quello di informare la collettività, di andare sotto la superficie delle cose, vedere cosa ci sia dietro le comunicazioni ufficiali, capire quali siano gli interessi pubblici o privati in gioco. Ci indigniamo, anche. Perché le Amministrazioni che si sono succedute non si sono mosse nell’interesse della collettività. In altre parole la nostra è un’azione di stimolo e di critica positiva e costruttiva che va letta in continuità con le iniziative promosse dall’associazione memorie & progetti. Non siamo giustizialisti. Per questo ci sono la magistratura, i carabinieri del NOE (Nucleo Operativo Ecologico) e il controllo di altre amministrazioni pubbliche. Se questi organi dello Stato o l’opposizione pievese o altri soggetti traggono dal nostro giornale elementi per procedere legalmente, molto bene… che lo facciano.

Tutto il mondo è paese, ma nella Pieve del Terzo Millennio il pettegolezzo è ancora largamente praticato e veramente eccessivo tanto che spesso si trasforma in maldicenza, diffamazione e calunnia. Perché a Pieve c’è questa pratica vergognosa, questo eccesso di maldicenza rispetto ad altri paesi? Perché qualcuno, sistematicamente, lo utilizza furbescamente ai propri fini. Sì, avete letto bene. Queste maldicenze partono da alcune persone, ben radicate a Pieve, che vogliono così screditare, confondere, coprire…Fate una prova. Pensate ad un cæto qualsiasi che avete recentemente ascoltato, nel quale vi avevano preannunciato o assicurato un qualcosa che poi, guarda un po’, non ha più avuto la minima conferma.Vi aiutiamo. Durante le ultime elezioni è circolata una montagna di calunnie. Ecco che forse siete stati vittime - e forse complici involontari - di uno di questi pettegolezzi.

E allora pensateci su un momento e rendetevi conto di quanto sia stata falsa e ingannevole quella persona, di come siate stati strumentalizzati e presi in giro. E se volete potete andare oltre e chiedervi perché vi sia stata detta quella maldicenza e domandarvi quale potrebbe essere stato il suo vero scopo.Noi siamo contro il pettegolezzo, la diffamazione e le maldicenze. Una nefasta abitudine radicata per fortuna non in tutti i Pievesi. Siamo per il confronto diretto, aperto e democratico. E lo facciamo negli incontri pubblici che organizziamo e attraverso Creuze di Pieve.

Riteniamo che ognuno debba e possa esprimere chiaramente le proprie idee, i propri pensieri e le proprie valutazioni nelle sedi pubbliche e istituzionali più opportune.Leonardo Sciascia, nel suo romanzo “Il Giorno della civetta”, ha scritto: “Gli uomini che non hanno il coraggio di esprime pubblicamente il proprio pensiero sono dei quaquaraquà”. Ossia dei mezzi uomini, degli omuncoli, infingardi, pavidi e senza onore che usano l’arma impropria del pettegolezzo e della diffamazione e colpiscono con il favore delle tenebre. Mai a viso scoperto e dinnanzi a tutti.

Siamo tutti Pievesi

Riprendendo le parole pronunciate dal Presidente americano Obama nel suo discorso di investitura, diciamo che tutti sono Pievesi e che tutti hanno pari diritti e dignità sia chi è nato a Pieve sia chi è nato fuori Pieve (i fatidici e tanto vituperati foresti), ricchi e poveri, di destra, di centro e di sinistra, chi amministra e chi sta all’opposizione, uomini, donne e bambini, omosessuali e eterosessuali, abili e disabili, cattolici, buddisti, musulmani, indù, cristiani, non credenti ed atei. Pieve secondo il nostro pensiero deve essere la casa di tutti, deve accogliere tutti. Bisogna praticare la virtù dell’accoglienza.Vogliamo andare oltre ed azzardare dicendo che se si riuscisse a fare di Pieve una vera comunità, maggiori sarebbero le chances per resistere alla crisi sociale ed economica che minaccia di travolgere anche Pieve.

Non è cosa facile anche perché chi ci governa è anagraficamente giovane come Obama. Ma le sue idee e le sue pratiche sono vecchie, troppo vecchie: tutto si esaurisce in qualche box (molti), nel rifare per l’ennesima volta la piazza, nell’incassare 80.000 euro di oneri di urbanizzazione per il business milionario di villa Marietta, nel fare una Festa della Mimosa sempre più faticosa, ripetitiva e priva di idee in una Pieve sempre meno gioiosa. Nel puntare tutto e soltanto sul mattone.

Solo se si è uniti la nostra comunità potrà resistere alla crisi che sta investendo la Liguria, l’Italia e il mondo intero. Solo se si è uniti si potrà costruire una Pieve più bella, più pulita e più autentica e difendere il nostro territorio da insensate e devastanti speculazioni edilizie che lo deturpano, dove sia più facile e piacevole vivere. Nessuno si deve sentire straniero a Pieve.

Siamo tutti Pievesi. 20 anni di saccheggio

L’Amministrazione Comunale dalla fine degli anni Ottanta è stata sempre nelle mani delle stesse persone e dello stesso gruppo di potere. Che si sono resi responsabili del saccheggio di Pieve e che consegneranno ai Pievesi di domani un paese cementificato e svenduto agli immobiliaristi legati alla sola logica del profitto.Gli scempi, di cui abbiamo parlato ampiamente più volte, fatti sono sotto gli occhi di tutti.Eccone alcuni, la lista potrebbe continuare. Area Ristorante Maggiolo, Villa dei Pegua, Piazza San Michele, Ex-Villa Betania, Villa Marietta, Ex-Orlane.

Ci auguriamo di poter dire presto anche a Pieve quello cha ha detto sempre Obama nel discorso del giuramento: “Il tempo in cui a governare erano gli uomini e non le leggi è finito”. Noi continueremo a fare il nostro mestiere: informare. A questo proposito allarghiamo da questo numero il nostro orizzonte e diamo voce anche ad altri gruppi e associazioni che si occupano dell’ambiente di Recco e di Camogli.

numero letture  908 

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