Periodico dell'Associazione memorie & progetti

 

 
Piazzaletto di via Massone - Creuze di Pieve n. 6 Dicembre 2006 Gennaio 2007
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RICEVIAMO DAL COMITATO UTENTI PIAZZALETTO VIA MASSONE E PUBBLICHIAMO

Nel mese di ottobre 2006 s’è svolta la CTU (consulenza tecnica d’ufficio) relativa al mancato adempimento del contratto stipulato il 7/1/95 tra il signor Giancarlo Maschera e la civica Amministrazione di Pieve Ligure con la realizzazione, da parte dell’Amministrazione o di chi per essa, di opere pubbliche diverse da quelle concordate.

In particolare il Ctu doveva descrivere se l’area concessa in uso gratuito fosse stata utilizzata esclusivamente come parcheggio o se, seppure in parte, l’area fosse servita:

 1) per realizzare l’ampliamento di una scalinata con il relativo muro di sostegno;

2) se per ampliare tale scalinata sia stata traslata verso valle l’area destinata a manovra e parcheggio con occupazione di una striscia di terreno di proprietà Maschera, precisando se quest’ultima costituisca o meno oggetto del concesso diritto d’uso;

3) se invece d’attuare il progetto allegato al contratto il Comune abbia costruito una semplice passerella sul rio Terrile omettendo di destinare il terreno al di là del rio a parcheggio pubblico;

4) se sia stato omesso di delimitare, con idonea segnaletica, un’area di 18 mq di cui il Sig. Maschera s’era riservato il diritto d’uso e godimento esclusivo.

Quale possa essere il responso del CTU, per chi abbia seguito la vicenda, è scontato. Si ragionerà soltanto sul numero di mq sottratti: all’area di manovra per allargare la scalinata, al Sig. Maschera perché, allargando la scalinata, le macchine non avevano più spazio sufficiente per accedere all’area stessa. Si scelse, quindi, d’allargarsi a valle su proprietà Maschera. Per quanto riguarda il punto 3) la passerella è sotto gli occhi di tutti, così come la catena delimitante quanto a ovest del rio. Le righe gialle recentemente comparse sul piazzaletto rappresentano il tardivo adempimento del punto 4).

 Riassunta la vicenda, emergono alcune considerazioni. Perché, con la memoria di replica datata 17 marzo 2006 gli avvocati del Comune si opponevano all’ammissione della CTU? Che un privato persegua una strategia di difesa è legittimo, ma che a farlo sia un Comune, ente pubblico quindi rispondente a criteri d’utilità anch’essa pubblica, lascia quantomeno perplessi. Detto con franchezza, se un Comune s’oppone alla nomina di un consulente indipendente per accertare lo stato di fatto dei luoghi posti sotto la sua amministrazione, allora la macchina della verità è uno strumento del tutto inutile. E se questa è la migliore strategia difensiva che il Comune possa mettere in campo, sarebbe forse meglio non sprecare ulteriormente i denari dei contribuenti. Vi sono però altri elementi. La vicenda dell’area di manovra s’è conosciuta perché il signor Maschera ha intentato causa al Comune. Ma tutto ciò che è accaduto dopo l’area Maschera? Quanto costruito in allargamento della via comunale Massone nel congiungimento con via Pelato? Quanto costruito ed allargato su area demaniale nel congiungimento delle stesse vie? I cinque gradini costruiti alla sommità di via Consiglietto, per la gioia di anziani e diversamente abili, necessari ad intercettare una via troppo larga per essere raggiunta con la pendenza precedente? Ma i soldi chi li ha messi?

A quest’ultimo interrogativo possiamo dare una risposta: i Pievesi tutti più, in particolare, alcuni Pievesi, ossia quelli che s’erano quotati per la sistemazione dell’area di manovra.

Su tutto, poi, i puerili artifizi per mascherare quanto combinato: la vecchia ringhiera riusata “perché così sembra vi fosse già” e il cumulo di ferraglia e detriti che camuffa il raggiunto accesso carrabile all’inizio di via Pelato, che è poi l’obiettivo di tutta la faccenda. Probabilmente pensavano a un villaggio di scemi, ma la conduzione del tutto parrebbe essere opera dello scemo del villaggio.

Comitato Utenti piazzaletto via Massone

Non entrando nel merito di questa diatriba rileviamo solo che la Pubblica Amministrazione quando interviene all’interno di rapporti di privati deve avere un comportamento di garanzia. A Pieve spesso capita che l’entrata in campo dell’ente pubblico complichi se non addirittura aggravi le questioni.

La redazione di Creuze di Pieve

numero letture  967 

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