Periodico dell'Associazione memorie & progetti

 

 
Destinazione locali ex Orlane
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Intervento del Consigliere Comunale Marco Merli (Lista Vivi Pieve) sul punto n. 8 dell’O.d.g. del Consiglio Comunale di Pieve Ligure del 5 maggio 2005: “Interpellanza destinazione locali ex Orlane”

Il caso Orlane, il grande fallimento del punto sulla sicurezza di Pieve, dopo la questione dei vigili. Voleva questa mmnistrazione tutto e ora non ha nulla. Speriamo che nasca in fretta questa Unione dei Comuni del Golfo Paradiso e che Pieve abbia credibilità al suo interno, altro che risparmiare, qui si perde colpi e soldi. vediamo come.
 
Insomma la Commissione edilizia approva il progetto che porta l’ex edificio industriale Orlane a residenziale (questo Comune lo saprà quello che si lascia variando il piano regolatore, è perso, nessuno potrà portare qui attività economiche, occupazione, ma solo abitare qui e pagare casa o affitto a cifre che sono sempre più improponibili). Il progetto va bene dice la Commissione edilizia di Pieve ma con dei se e dei ma. Parere favorevole per la parte ambientale. Per la parte urbanistica rileva contrasti con la vigente disciplina di zona e prende atto che l’Amministrazione vuole procedere all’approvazione del progetto con utilizzo di altri procedimenti concertativi.
Poi tutti contenti si deliberano spese, infatti la Conferenza dei servizi ha dato l’assenso. Il 22 luglio del 2002, quasi in estate si attiva e approva il progetto. Motivo: urgente interesse pubblico. Vediamo cosa c'è sotto: ma è lei la caserma dei carabinieri. Insomma per lei si passa avanti a tutto, è lei il motivo di poter agire, è ancora lei l’onere aggiuntivo così forte che rende l’operazione (sul filo di lana..) possibile. In poche parole: se diamo ai cittadini di Pieve un caserma, il costruttore non ha poi così speculato. Resta sua la proprietà... ma l’usiamo con la destinazione che scriveremo nella convenzione, tecnicamene è lei lonere è lei  “la cessione di quote di superrfice” alla pubblica amministrazione da parte del costruttore.
E così nasce la nuova residenza, un piano in più sotto e un piano in più sopra, ma infondo sempre alta uguale a prima. Poi dice la convenzione urbanistica che c’è la funzione pubblica della caserma, ma sceglie che resti di proprietà privata con il vincolo d’uso.
Bene andiamo avanti.  Si allega un bel calcolo e si dice che gli altri lavori (marciapiede, qualche posteggio, un po’ di verde)  vale per l'impresa 50.000 euro, cifrà che sarà detratta dagli oneri da pagare al Comune di Pieve. Poi altro bel calcolo e si dice che l'mpresa deve versare contributi concessori (i bendetti oneri) al Comune di Pieve di euro 308.228,00.
Che meno i 50.00 fanno 258.228,00 a favore del Comune e si dice paga in tre rate entro il 15 dicembre dell'anno 2003.
Però attenzione si scrive che il canone di locaziond ella Caserma sarà determinato (il canone se lo incassa il proprietario dell'edificio e non quindi il Comune di Pieve) in base alle valutazioni correnti al momento per una locazione analoga.
 
Tutto è definito, i veritici dei carabinieri danno istruzioni per la struttura (di tipo militare, quindi con costi di costruzioni maggiori ai fini della scurezza), progetti allegati, progetti dei lavori a carico dell’impresa allegati con calcoli, ma non finisce qui.
Prosegue la convenzione urbanistica: “se per volontà indipendenti dalle parti” (ma come i carabinieri non vanno nella Caserma fatta per loro, per cui si è varcato e forzato i limiti del piano urbanistico di Pieve a favore del costruttore) entro 12 mesi il locatore non ci va e quindi non paga, si potrà stipulare diversa destinazione che però deve permettere analogo affitto (i famosi 80.000 euro anno, ora i carabinieri a Sori, per carità in locali di minor metraggio ma ci stanno, pagano 12.000,00 euro). Insomma dicono i due (Comune e costruttore) basta che qualcuno dia 80.000,00 anno, e non ha importanza la destinazione d’uso. Infatti se tu Comune non ci riesci ad affittarla a quel prezzo con destinazione pubblica, io costruttoe potrò portati in giudizio dal collegio arbitrale che dirà che fare. Insomma un bel pasticcio. Ma poi se nessun ente pubblico ci andrà e quindi cosa dirà il collegio arbitrale, o lo trovi o cambi destinazione e me ne occupo io costruttore  (una banca li ci starebbe proprio bene...) o paga tu caro Comune .
Comunque si firma il il 17 febbraio 2003. Ma non finisce qui, il 22 gennaio 2004, il Comune si accorge che ha “meramente” riportato male cacolo, progetti, descrizioni, ecc. e fa un modifica alla convenzione e dice: guarda quei 50.00 euro di lavori che ti riconoscevo erano eccessivi, valgono solo 25.800,0 euro. Finalmente un vantaggio, il Comune detrae una cifra minore e quindi entrano più soldi. Ma poi ecco che si dice anche i calcoli degli oneri erano trascrirtti male. Per cui i contibuti accessori diminuiscono da  308.228,00, diventano 264.263,25.
Facciamo diue calcoli, nel giro di circa 9 mesi, partito tutto ci si è accorti che pagavano troppo e quindi anzichè versare alle casse del povero Comune di Pieve 368,228 diminuiscono a euro 290.063,25. Risultato finale entrano in cassa meno 78.165,00 euro.
Bel colpo. Ma li avevano o no già pagati per cui si sono resi oppure, ma no hanno fatto polizza per cui non avevano ancora saldato il conto.
Ma in fondo è il meno, non si sa se gli enti pubblici pagano il canone al costruttore (i carabinieri hanno già detto che loro devono spendere la stessa cifra peccato è è di sole 12.000 euro, ma nessuno lo sapeva? Ma a noi pare che ci sia una tal confusione e solo un certezza: pagano semere i cittaidi di Pieve. Come mai?
Insomma a parte la colorata ricostruzione ed eventuali inesatezze, per una vicenda che ci siamo trovati a dover ricostruire retrospettivamente in quanto svoltasi sotto la precedente amministrazione, facciamo una semplice domanda al Sindaco:
- i carabinieri hanno partecipato alla verifica dei disegni costruttivi e avevano promesso di insediarsi (senza limiti di canone), senza comunicare i limiti di spesa di budget? E se è così chi ha affermato questo o non la ho comuicato al Comune di Pieve?

Copia del presente intervento del sottoscritto Marco Merli, consigliere della Lista Vivi Pieve viene dato al segretario comunale affinché venga trascritto integralmente sul verbale del Consiglio Comunale di Pieve Ligure del 30/11/2004 come da articolo 13  punto 6 del regolamento del Comune d i Pieve Ligure.

Marco Merli
Consigliere Comunale gruppo “Vivi Pieve”

numero letture  837 

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