Periodico dell'Associazione memorie & progetti

 

 
Siamo spesso accusati di essere pericolosi “sovversivi” e se foresti di non mare Pieve e la sua storia
imageSiamo spesso accusati di essere pericolosi “sovversivi” e se foresti di non mare Pieve e la sua storia. Con questo numero vogliamo invece dimostrare che il nostro radicalismo ideale - che certo ci distingue dal moderatismo interessato di alcuni nostri interlocutori - nasce al contrario dal riconoscerci nella memoria storica di Pieve e dalla convinzione che per affrontare correttamente i problemi sociali, ambientali e urbanistici di questo territorio basterebbe adottare un po’ del buon senso dei vecchi Pievesi.
Per questo siamo andati a rileggere i racconti, i documenti e i giornali della generazione che ha ricostruito la nostra Regione e Pieve dopo le distruzioni della guerra e siamo lieti che uno di loro, Enrico Provera, assessore fin dai primi anni Settanta e membro della nostra Associazione, sia stato premiato dalla Regione Liguria per un racconto che ricostruisce quell’atmosfera storica,
(pubblicato dalla Regione e da Diabasis nel volume Parlami d’Aurelia).
Sottolineiamo l’importanza di queste testimonianze per i cittadini Pievesi e soprattutto per le generazioni più giovani che talvolta, convinte di impersonare il progresso e la modernità, danno l’impressione di voler rompere con le regole e gli equilibrî che più hanno contribuito a mantenere quanto ancora oggi – ma fi no a quando? – rende Pieve un luogo ambìto di vita e di residenza.
Ci rivolgiamo anche agli attuali Amministratori nella convinzione che molto abbiano da imparare dalle generazioni che ci hanno lasciato un patrimonio di risorse ambientali, valori, idee, paesaggi e pratiche urbanistiche che vanno difesi e mantenuti con cura, se non si vuole passare dalla parte di quanti con le loro disinvolte operazioni immobiliari dimostrano di disprezzare e sperperare in maniera irreversibile il patrimonio comune. Sperperare i beni comuni per i privati interessi e i profitti di pochi.
Un patrimonio che – si badi – non è fatto solo di risorse e paesaggi dei quali e nei quali tutti amiamo vivere, ma è fatto anche e soprattutto di relazioni e solidarietà sociali e culturali. Le lettere che abbiamo ricevuto ci confortano e anche gli eventi più preoccupanti di cui parliamo in questo numero sono per noi di stimolo a continuare nelle nostre battaglie per una Pieve più vivibile. Domani più ancora di quanto lo sia oggi. Nonostante le intimidazioni violente. 

numero letture  646 

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